Storie di design senza tempo
con
Silvia Franchini, Collezioni del '900
12-14 febbraio 2011
Corso Vittorio Emanuele 49/a , Lecce
La casa d’un grande uomo
‘…Tutto quello che doveva passare,
passò in questa casa
Non in caseggiati,
non in metrature ammobiliate ma vuote,
fra vicini sconosciuti,
ai quindicesimi piani,
dove sarebbe arduo trascinare scolari in gita.
In questa stanza meditava,
in questa alcova dormiva,e qui riceveva gli ospiti.
Ritratti,poltrona,scrivania,pipa,mappamondo,
flauto,tappetino consunto,veranda a vetri.
Da qui scambiava inchini col sarto o il calzolaio
Che gli cucivano su misura.
Non è come fotografie dentro le scatole,
biro seccate in un barattolo di plastica,
un vestito di serie in un armadio di serie,
finestre più vicine alle nuvole che alla gente...’
WISLAWA SZYMBORSKA
La stanza dello scirocco
La stanza dello scirocco – quasi una leggenda,
quasi una metafora –è una particolarità
dell’architettura diciamo nobiliare della sicilia: la
stanza in cui trovare riparo e ricreazione nelle ore
in cui il vento di sud-est dissecca, come dice l’antico
poeta, la mente e le ginocchia. La si può anche
immaginare come al centro di un labirinto con dentro
un Minotauro nato da ogni capricciosa e ardua
promiscuità. A riparo dal tempo meteorologico, la
stanza dello scirocco è anche al riparo del tempo
storico: per cui traslucide sovrapposizioni di epoche
e di eventi vi si possono ricreare o, convergendo in un
solo punto, dissolver visi.
DOMENICO CAMPANA
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